Ho passato una lunga notte insonne, che ho trascorso prendendo appunti per questo post. Ecco le prime righe che ho scritto, di getto, con la testa che pulsava.
❝ Sono troppo esaltata per dormire. Così scrivo. Sembra che mi hanno messo una tarantola nel letto. Continuo a rigirarmi, mordere la coperta per non ridere, muovere le gambe. Ho bisogno che arrivi presto domani per chiamare la mia migliore amica e raccontargli tutti i noiosissimi dettagli di cui a lei non frega niente. Fatemi ripensare alla mia serata. ❞
Mi balenano le immagini della sera di Capodanno nella testa, come piccoli flash. E ok, lo ammetto, scappa un sorriso.
Doccia, vestiti da lavoro, ristorante. Fino alle undici ho lavorato e aiutato con il cenone. Panino veloce, infilo jeans e maglioncino nel bagno, trucco, capelli, macchina di papà. Raggiungo le mie amiche, presentazioni, bacini, sforzi per socializzare. Consolo una mia "amica" che si era appena scheggiata un dente con una bottiglia di spumante [ -.-'' ]. Resto un po' li per solidarietà finché intercetto lo sguardo di due mie amiche. Quello sguardo che dice:
-HUGO!!
Corriamo a berci un Hugo e lascio che un goccino di alcool mi scaldi e mi carichi un po'. Dopo poco abbandoniamo i bicchieri di plastica in pedana. Vengo trascinata vicino al DJ e in un attimo comincia il conteggio.
Scocca il 2013, e io lo accolgo contenta, cercando di non scivolare dagli spalti e ancheggiando insieme agli altri.
Auguri a conoscenti e sconosciuti e poi via, si balla. Cioè, definiamo la mia concezione di ballo. Odio la musica da discoteca, io sono una rocker convinta. Quindi ok, seguiamo gli altri Ilaria. Alzo il bicchiere e salto un po'. Rido assieme alle mie amiche e mi aggrappo alle loro spalle per saltellare in cerchio in quei caldi abbracci di gruppo che fanno molto squadra da rugby.
Un ragazzo si presenta, simpatico e che soprattutto mi fa saltare altissimo. Ovviamente io sono la piccolina del gruppo, e ieri sera ho scoperto che per i ragazzi è più facile abbordare una che supera di poco il metro e mezzo.
-hey dai, cresci un po'!
A questo punto rispondo con una delle mie fantastiche occhiate omicide.
-Ti faccio vedere io come si fa. (Come se lui fosse stato chissà quanto alto.)
Mi prende per i fianchi e comincia a farmi volare, mi riporta giù, ci diamo lo slancio e mi fa fare un altro volo. Non vi dico ora che male ai polpacci che ho.
Lo abbandoniamo per un bicchiere di spumante, e poi ci ritroviamo tre turisti sulla ventina, che ci chiedono di allargare il cerchio. Ballano con noi, e uno di loro mi mette la mano sulla spalla piegandosi verso di me per parlarmi. Mi fa delle banali domande e io lo lascio fare, senza quasi rendermene conto. Una mia amica mi sussurra
-guarda che va a finire che questo ti porta a casa.
Così alla prima ci uniamo al trenino per allontanarci. Quando ci stacchiamo non abbiamo nemmeno il tempo di voltarci che ce li ritroviamo di nuovo dietro. Balliamo ancora e annuiamo indifferenti ai loro complimenti. Decidono di andarsene e si avvicinano per salutarci. Altro sguardo di intesa tra noi ragazze, che stavolta vuol dire
-TRENINO!
Scappiamo via saltellando e scompariamo di nuovo tra la gente. Ci divertiamo tra di noi e spunta di nuovo il ragazzo che mi fa volare. Si aggiunge un suo amico che decide di usarmi come chitarra quando il DJ si decide a mettere gli ACDC. Lo lascio fare solo perché amo "you shook me all night long". Il chitarrista improvvisato mi sta un po' meno simpatico quando mi chiede
-ci facciamo?
Un no secco, e lui risponde con un ok. Mi aspetto che mi molli lì per andare a provarci con un'altra, ma invece resta con me e mi chiede di andare a ballare con lui in pedana. Questo glielo concedo, non fa male alla mia autostima un ragazzo che vuole ballare con me. Mi abbraccia un po' e cerco di tenere comunque le distanze di sicurezza. Saluto le mie amiche che rincasano e io resto ancora un po', ridendo davanti ad un ubriaco che comincia a spogliarsi. Alle due di notte, in pieno inverno e sulla neve, trovo abbastanza divertente paragonarmi a quel tipo che riesce a stare tranquillamente in boxer, mentre io non sento più il mio corpo da quanto è gelato.
Arriva l'ora di rientrare e do un bacio veloce sulla guancia al ragazzo che mi ha fatto compagnia quasi tutta la sera, che lo lascia un po' stordito e forse deluso. Sparisco veloce come sono arrivata e aspetto mio padre. Riesco a sfuggire ai suoi controlli e -miracolosamente- lo spumante che mi hanno rovesciato sui capelli passa inosservato.
Che dire? Sono contenta. Che bel modo per iniziare l'anno. Mi sono divertita e sto scrivendo in modo compulsivo... Senza riflettere e velocemente. Così come mi ritornano le immagini in mente.
Penso che forse è questa la felicità. Sentirsi su di giri per queste stupidate, sentire di non essere come gli altri, ma senza alla fine sentirsi troppo diversi.
✩hαρρiиεss is α jøυяиεy... иøτ α δεsτiиατiøи ✩
❝ Sono troppo esaltata per dormire. Così scrivo. Sembra che mi hanno messo una tarantola nel letto. Continuo a rigirarmi, mordere la coperta per non ridere, muovere le gambe. Ho bisogno che arrivi presto domani per chiamare la mia migliore amica e raccontargli tutti i noiosissimi dettagli di cui a lei non frega niente. Fatemi ripensare alla mia serata. ❞
Mi balenano le immagini della sera di Capodanno nella testa, come piccoli flash. E ok, lo ammetto, scappa un sorriso.
Doccia, vestiti da lavoro, ristorante. Fino alle undici ho lavorato e aiutato con il cenone. Panino veloce, infilo jeans e maglioncino nel bagno, trucco, capelli, macchina di papà. Raggiungo le mie amiche, presentazioni, bacini, sforzi per socializzare. Consolo una mia "amica" che si era appena scheggiata un dente con una bottiglia di spumante [ -.-'' ]. Resto un po' li per solidarietà finché intercetto lo sguardo di due mie amiche. Quello sguardo che dice:
-HUGO!!
Corriamo a berci un Hugo e lascio che un goccino di alcool mi scaldi e mi carichi un po'. Dopo poco abbandoniamo i bicchieri di plastica in pedana. Vengo trascinata vicino al DJ e in un attimo comincia il conteggio.
Scocca il 2013, e io lo accolgo contenta, cercando di non scivolare dagli spalti e ancheggiando insieme agli altri.
Auguri a conoscenti e sconosciuti e poi via, si balla. Cioè, definiamo la mia concezione di ballo. Odio la musica da discoteca, io sono una rocker convinta. Quindi ok, seguiamo gli altri Ilaria. Alzo il bicchiere e salto un po'. Rido assieme alle mie amiche e mi aggrappo alle loro spalle per saltellare in cerchio in quei caldi abbracci di gruppo che fanno molto squadra da rugby.
Un ragazzo si presenta, simpatico e che soprattutto mi fa saltare altissimo. Ovviamente io sono la piccolina del gruppo, e ieri sera ho scoperto che per i ragazzi è più facile abbordare una che supera di poco il metro e mezzo.
-hey dai, cresci un po'!
A questo punto rispondo con una delle mie fantastiche occhiate omicide.
-Ti faccio vedere io come si fa. (Come se lui fosse stato chissà quanto alto.)
Mi prende per i fianchi e comincia a farmi volare, mi riporta giù, ci diamo lo slancio e mi fa fare un altro volo. Non vi dico ora che male ai polpacci che ho.
Lo abbandoniamo per un bicchiere di spumante, e poi ci ritroviamo tre turisti sulla ventina, che ci chiedono di allargare il cerchio. Ballano con noi, e uno di loro mi mette la mano sulla spalla piegandosi verso di me per parlarmi. Mi fa delle banali domande e io lo lascio fare, senza quasi rendermene conto. Una mia amica mi sussurra
-guarda che va a finire che questo ti porta a casa.
Così alla prima ci uniamo al trenino per allontanarci. Quando ci stacchiamo non abbiamo nemmeno il tempo di voltarci che ce li ritroviamo di nuovo dietro. Balliamo ancora e annuiamo indifferenti ai loro complimenti. Decidono di andarsene e si avvicinano per salutarci. Altro sguardo di intesa tra noi ragazze, che stavolta vuol dire
-TRENINO!
Scappiamo via saltellando e scompariamo di nuovo tra la gente. Ci divertiamo tra di noi e spunta di nuovo il ragazzo che mi fa volare. Si aggiunge un suo amico che decide di usarmi come chitarra quando il DJ si decide a mettere gli ACDC. Lo lascio fare solo perché amo "you shook me all night long". Il chitarrista improvvisato mi sta un po' meno simpatico quando mi chiede
-ci facciamo?
Un no secco, e lui risponde con un ok. Mi aspetto che mi molli lì per andare a provarci con un'altra, ma invece resta con me e mi chiede di andare a ballare con lui in pedana. Questo glielo concedo, non fa male alla mia autostima un ragazzo che vuole ballare con me. Mi abbraccia un po' e cerco di tenere comunque le distanze di sicurezza. Saluto le mie amiche che rincasano e io resto ancora un po', ridendo davanti ad un ubriaco che comincia a spogliarsi. Alle due di notte, in pieno inverno e sulla neve, trovo abbastanza divertente paragonarmi a quel tipo che riesce a stare tranquillamente in boxer, mentre io non sento più il mio corpo da quanto è gelato.
Arriva l'ora di rientrare e do un bacio veloce sulla guancia al ragazzo che mi ha fatto compagnia quasi tutta la sera, che lo lascia un po' stordito e forse deluso. Sparisco veloce come sono arrivata e aspetto mio padre. Riesco a sfuggire ai suoi controlli e -miracolosamente- lo spumante che mi hanno rovesciato sui capelli passa inosservato.
Che dire? Sono contenta. Che bel modo per iniziare l'anno. Mi sono divertita e sto scrivendo in modo compulsivo... Senza riflettere e velocemente. Così come mi ritornano le immagini in mente.
Penso che forse è questa la felicità. Sentirsi su di giri per queste stupidate, sentire di non essere come gli altri, ma senza alla fine sentirsi troppo diversi.
✩hαρρiиεss is α jøυяиεy... иøτ α δεsτiиατiøи ✩